miomi, leiomiomi, fibromi uterini, fibromatosi uterina e sarcoma

salve,

se stai leggendo questo post, hai sentito dire in giro il termine mioma oppure leiomiomi oppure fibromi uterini. non posso sapere chi ti ha detto questo termine, so che ti ha colpito e che ti sei sentita interessata a riguardo, poiché alcuni dei segni, sintomi o condizioni dei miomi sono dei tuo; tra questi troviamo mestruazioni prolungate e/o dolorose, dolore ai rapporti (dispareunia), disorgasmia (l’orgasmo percepito come dolore) od ancora un senso di peso o di ingombro nel basso ventre.

come sempre in ginecologia, e non solo ginecologia, le sensazioni si mischiano, si confondono. per spiegarti semplicemente ritorno all’esempio della camera uterina, con il linoleum (ossia il tessuto che si perde con la mestruazione dopo che è diventato una moquette) che ricopre tutte le pareti, bene ora immagina il mioma come un sasso, questo sasso può avere diverse forme diverse dimensioni e, cosa non meno importante, essere dislocato ovunque perciò descriviamo un mioma intramurale, quando si ritrova dentro la parete uterina a spostare i normali mattoni (le fibre muscolari uterine) compromettendone la funzionalità (ad esempio la contrazione alla mestruazione che appare più dolorosa e più lunga); od ancora il sasso sotto la moquette, in questo caso si parla di mioma sottomucoso (la mestruazione è più lunga, non necessariamente è presente il dolore); per mioma sottosieroso si intende un sasso che cresce nel muro, ma guardando l’esterno (questo è di solito asintomatico); ed in ultimo il mioma peduncolato (il sasso cresce al di fuori del muro uterino, ma la sua vascolarizzazione è legata all’utero), ultimissimo (lo so non te lo aspettavi) un caso abbastanza raro il mioma parassita, ossia si sviluppa dall’utero, ma nel tempo cambia la sua vascolarizzazione facendola partire da una organo “toccato”, come l’intestino od il peritoneo (il “lenzuolo” che ricopre tutti gli organi addominali e che li trasforma, appunto, in visceri).

Le dimensioni, come avrai capito da quello che hai letto sino ad ora, hanno importanze relative, un piccolo mioma sottomucoso può essere più sintomatico di un grosso peduncolato (a meno che la dimensione non sia tale da mimare una gravidanza a termine, e credimi ne ho operati così).

probabilmente hai cercato in internet ed hai trovato la descrizione “tumore benigno”, niente panico concentrati sulla seconda parola, “benigno”, raramente (ma non mai) un mioma diventa maligno, quando succede si parla di sarcoma. approfitto di questo inciso per arrivare alla diagnostica, un buon ginecologo può, anzi potrebbe, già con la visita ginecologica identificarlo, magari usando la vecchia terminologia: “mioma sotto siero a destra anteriore delle dimensioni di un mandarino”. sì la vecchia terminologia prendeva molto dalla cucina, poiché all’inizio era una cosa da donne e quindi veniva usato il termine di paragone di più facile comprensione, la cucina. Tuttavia questa misura dipende da molti fattori, in primis la parete addominale della paziente

quindi è più comodo usare i centimetri, e questi li fornisce la ecografia, la quale può fornire altre informazioni ad esempio la vascolarizzazione oppure lo “stato di salute” del mioma, un mioma vecchio si colliqua e può iniziare a fare male, oppure mettere una pulce all’orecchio del ginecologo per fare una serie di controlli ed escludere un sarcoma. altre forme diagnostiche possono essere la risonanza magnetica o la tomografia assiale computerizzata, ma si riservano a solo ad alcun casi e per alcune finalità come per la sterilità.

“grazie dottore, ma come si guarisce dal mioma?”

semplice esistono diverse vie di trattamento, quale medicale (farmaci che mimano la menopausa per ridurne il volume e se sotto i 2 cm alle volte risolverli definitivamente), parachirugico (sotto guida radiologica, il radiologo attraverso la vascolarizzazione raggiunge con un ago molto lungo il mioma e lo embolizza con alcol od altre sostanze), e chirurgico sia laparoscopico sia laparotomico, ma questo di solito si riserva per miomi grandi oppure per la rimozione dell’utero in toto.

come avrai notato non ho ancora scritto alcunché della fibromatosi uterina, torniamo alla camera uterina ed al sasso, ok in questo caso è presente della ghiaia nella parete (mima ecograficamente una adenomiosi dalla quale però si distanzia per la storia clinica della singola paziente), la terapia può essere medicale o chirurgica.

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